da "Pittori decadenti", su Nuova Europa, 1945
[…] in Piero Sadun, che è il più giovane ed alla sua prima mostra, questa pittura si presenta ancora in forma virulenta.
Le sue qualità pittoriche sono eccellenti, ma è impossibile dire che cosa farà nel suo futuro, se continuerà questa strada. Per ora, egli deforma con entusiasmo di neofita. Si è parlato per lui di arte "ebraica", poi di Scipione e di Soutine.
Nel suo gusto di rimestare una materia sfatta, di far fluttuare contorni e superfici delle sue figure umane, di mutare i suoi vasi di fiori in contorcimenti di serpi, non si sa quanta parte dare ad un cosciente intento artistico, quanta al virtuosismo, quanta ad un istinto di violenza.
La sua visione è buia, popolata di rossi densi, da cui sembra abbagliato: il rosso è l'unico colore in cui si compiace […]